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GALLERIES

Ho cominciato ad interessarmi alla fotografia quando avevo sedici anni. Mi sono comprato una Minolta totalmente manuale, una serie di rullini e ho iniziato a scattare. Soprattutto in bianco e nero. Ho imparato a sviluppare e stampare da solo i miei scatti. Una rudimentale camera oscura, vasche per l'acido e le foto appese ad asciugare ai fili per stendere la biancheria in cantina.

Sono rimasto legato a quel modo di intendere la fotografia. Qualcosa che ha a che fare con le scelte e le attese. Coi limiti. Che stimolano la creatività. Scegliere cosa scattare non è sempre facile quando si hanno solo 36 pose a disposizione. Cogliere un momento può voler dire restare in attesa minuti, oppure essere rapidissimi. Una volta scattato l'otturatore, un'altra attesa: lo sviluppo. Sarò riuscito a catturare ciò che volevo? Sarà a fuoco l'immagine? Sarà mossa? Sovraesposta? 

Oggi naturalmente scatto principalmente in digitale, anche se non mi dispiace tornare alla pellicola ogni tanto. Gli scatti in bianco e nero nella sezione "places" sono quasi interamente realizzati con una Contax Aria analogica e rullini kodak 400, 800 e fuji 3200.

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